Endolive 2022, un successo la prima edizione in presenza dopo la pandemia
Affluenza importante per l’edizione 2022 di ENDOLIVE, svoltasi a Roma il 30, 31 marzo e il 1 aprile, organizzata dal professor Guido Costamagna, ordinario di Chirurgia generale all’Università Cattolica e direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.
Grande protagonista di questa edizione è stata sicuramente l’Intelligenza Artificiale applicata alla diagnosi precoce dei tumori del colon-retto: infatti, affiancata al lavoro dell’endoscopista, aiuta a migliorare le performance di diagnosi ed il riconoscimento di anomalie.
Il tumore del colon-retto rappresenta il 10 per cento di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile (11,7 per cento) e del polmone (11,4 per cento). In Italia le stime più recenti parlano di oltre 43.700 nuovi casi all’anno: circa 20.282 nelle donne e 23.420 negli uomini. Vista l’incidenza di questa tipologia di tumori, è fondamentale una diagnosi precoce che consente di intervenire il prima possibile. Oggi l’esame più utilizzato per la diagnosi del tumore colon-rettale è la colonscopia ma, a breve, potranno essere disponibili strumenti all’avanguardia, meno invasivi ma, soprattutto, altamente performanti.
Proprio in quest’ottica di innovazione e rivoluzione della diagnosi del tumore del colon-retto, durante il workshop “How artificial intelligence is revolutionizing capsule enteroscopy” tenuti dal Prof. Cristiano Spada e dal Prof. Cesare Hassan, si è discusso proprio dei vantaggi dell’Intelligenza Artificiale applicata alla videocapsula, con un focus particolare sulla nuova video-capsula per l’intestino tenue NAVICAM SB System.
Questo sistema, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Gastroenterology, “Gastroenterlogist-Level identification of small-bowel diseases and normal variants by capsule endoscopy using a deep learning model”, è in grado di identificare le anomalie con una sensibilità del 99,88% nell’analisi per paziente e del 99,90% nell’analisi per lesione, rispetto all’analisi convenzionale.
Risultati concreti che creano prospettive nuove ed incoraggianti nella prevenzione di una patologia che, se diagnosticata allo stadio I, ha un tasso di sopravvivenza di oltre il 90%.